Zuara, in arabo: زوارة, Zuwārahna o Zuwarah è una cittadina nord occidentale della Libia che è capoluogo al distretto di Al- Nuqat al-Kharms. La cittadina è famosa ancor oggi, per l’ imponente oasi nella pianura del Gefara.
Zuara dista da Tripoli 108 km e 60 dal confine tunisino.
Nel 1937 la popolazione era di circa 8000 abitanti, tra questi, escluse le guarnigioni militari c’ erano 700 italiani e 681 israeliti. Il restante erano indigeni e Berberi.
L’ oasi del Gefara che attornia la cittadina copriva, nel 1937, 26 kmq dove si contavano oltre 32000 palme e alcune migliaia di ulivi. La cultura all’ interno dell’ oasi è irrigua e permette la coltivazione di orzo, granoturco, fave, cipolle, peperoni, cocomeri e fieno greco. Nell’ oasi si fa allevamento di Dromedari.
LA GUERRA ITALO TURCA E LA PRESA DI ZUARA – Zuara nel 1912
Già da Dicembre 1911, gli alti comandi pensavano a prendere il caposaldo di Zuara, ma per via delle condizioni marittime del momento le operazioni e quini lo sbarco furono impossibili.
Nel Gennaio 1912 un primo tentativo di conquista Italiano andò a vuoto proprio per la resistenza dei libici che sfruttarono per difesa l’imponente oasi. Il 9 Aprile 1912 in preparazione di un nuovo attacco le corazzate italiane bombardarono la cittadina ma senza grandi riscontri.
Il 6 Agosto 1912 le truppe del generale Vincenzo Garioni erano costituite da:
- 11 Reggimento Bersaglieri
- 60 Reggimento di fanteria
- 1 Battaglione granatieri
- 28 Battaglione Bersaglieri
- 6 e 7 Battaglione eritreo
- 3 batterie di artiglieria e una del genio
Le truppe del Generale Giulio Cesare Tassoni erano costituite da:
- 34 Fanteria
- 57 fanteria
- 1 Battaglione alpini e da alcuni reparti di artiglieria
Riescono ad entrare nell’ oasi trovando un’oasi disabitata e senza militari.
Un piccolo particolare. ma significativo per la grande guerra mondiale che sta arrivando da lì a poco, è che atterrò per primo un aereo nella cittadina demilitarizzata e poi arrivarono le truppe.
PRIMA GUERRA MONDIALE A ZUARA 1915 – 1918
Mentre in Italia la guerra infuriava sugli altipiani veneti e Trentini, nel 1915 in tutta la Libia avvenne una importante rivolta dei Senussi.
I Senussi organizzarono rivolte e attacchi dal 1915 al 1917, grazie all’ unificazione di varie Tribù della Cirenaica e Tripolitania, sostenuti economicamente e militarmente dall’ impero ottomano e dall’ impero Tedesco.
Così gli Italiani dovettero ripiegare in posizioni più sicure (line a costiera) e si ritirarono da molte importanti cittadine libiche tra cui Zuara, che venne abbandonata il 17 luglio 1915.
Rioccupata il 18 Maggio 1916, Zuara fu la base di partenza di numerose incursioni italiane sulle vicine cittadine libiche Agelat e Sorman.
Nel 1916 viene creato un aeroporto nei dintorni della cittadina dove arrivò la squadriglia di Tripoli del corpo Aereonautico armata con numerosi biplani da ricognizione e bombardamento “Farman MF 11 “shorthorn”.
Nel 1918, al termine del conflitto, all’aeroporto di Zuara risulta la 104 squadriglia del distaccamento di Bengasi avente sempre i “Farman 14”. La squadriglia rimaneva infatti a protezione della cittadina e per la riconquista dei restanti territori.
FERROVIA TRIPOLI-ZUARA 1912 – 1919
La tratta Tripoli– Zuara è tra le prime opere italiane di modernizzazione e collegamento tra le varie cittadine libiche. Esse nascevano proprio per esigenze militari.
La tratta Tripoli– Zanzur, ad esempio si rivelò veramente utile nel trasporto di cibo e acqua e recupero feriti nella battaglia finale per Zanzur.
L’ opera comincia nel 1912 vicino a Tripoli: il 17 Marzo 1912 erano già stati costruiti i primi 11 km fino alla località Zanzur. L’ anno successivo, il 1 maggio 1913, la ferrovia passò sotto il controllo delle Ferrovie dello stato e non più dell’ esercito, grazie ad un apposito decreto.
Il 1 Maggio 1915 venne completata la tratta Zanzur – Sorman di 48 Km e si proseguì per la tratta oltre Sorman e verso Zuara. Entro la fine del 1915, anche grazie alla penetrazione nel Sahara, in tutta la Libia erano state costruite oltre 180 km di ferrovie.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale la messa in posa dei binari inevitabilmente subì un arresto; anche perché i ribelli e i Senussi spesso sabotavano o proprio smantellavano i binari già in posa.
Le truppe italiane abbandonarono l’entro terra rifugiandosi nella sola zona costiera. Le uniche ferrovie che andarono per quasi tutta la guerra furono le tratte Tripoli – Tagiura e Tripoli – Gheran.
Finita la guerra nel 1918, ripresero le costruzioni e incominciarono proprio a finire la linea Tripoli – Zuara nel tratto Sorman – Zuara.
Tuttavia risulta che nonostante la rivolta senussa fosse stata annientata, anche dopo la guerra numerosi sabotaggi rallentarono i lavori. Difatti era impossibile proteggere centinaia di km di ferrovia in un territorio in quel momento poco controllato per via della fine della guerra.
La tratta Tripoli – Zuara venne completata nel Dicembre del 1919, mentre negli anni 20 furono costruite le stazioni in mattoni e tranne qualche altra modifica, rimase invariato il tutto fino al 1962.
La ferrovia nel periodo di massimo utilizzo, ovvero negli anni 30, aveva un traffico di 9 treni nella direzione Tripoli – Zuara e 11 da Zuara a Tripoli.
GLI ANNI 30 FINO ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Zuara a fine anni 30 ha gli uffici di tutto il circondariato, è sede del di un comando militare, ha una stazione dei carabinieri, ha scuole di vario tipo (scuola mista e scuola italo/araba) e un centro simile a quelli italiani come comodità e intrattenimento. Nel 1929 esisteva anche una nuova piazza con fontana e l’ esistenza del nuovo edificio delle poste. Ricordiamo comunque anche i 700 italiani che con Mussolini avevano cercato ricchezza in Libia, avevano portato usanze e comodità dalla nostra penisola.
Furono inoltre costruiti nuovi pozzi che grazie a degli elevatori azionati da aeromotori portarono acqua potabile a tutta la cittadina. Inoltre furono impiantati più di diecimila alberi (Tamerici, Acacie australiane e Robinie) per proteggere l’ oasi dall’ avanzamento delle dune sabbiose marine.
Il porto sorgeva a 4 km dall’ abitato (Zuara Marina) e poteva far ormeggiare navi di piccolo tonnellaggio, il porto aveva anche un ospedale militare e un ufficio marittimo locale, capitaneria di porto e ufficio doganale. Sempre al porto esisteva il ristorante “Bartoletti” con la disponibilità di affittare 5 camere.
Con l’arrivo della seconda guerra mondiale, la guerra arriva anche in Libia fermando così tutte le costruzioni.
Zuara nel 1940
Risultano parecchi bombardamenti Francesi soprattutto sull’ aeroporto e sul porto. Sembra però che non vi siano stati danni ingenti tranne che ai serbatoi del carburante dell’aeroporto.
Nel 1940 a Zuara risulta:
- Il 20 Comando della Guardia alla Frontiera
- Il 1 gruppo squadroni Spahis (cavalleria libia irregolare)
- Il 2 gruppo squadroni Savari (cavalleria Libia regolare)
Zuara nel 1942
Dal 20 Novembre 1942 all’aeroporto di Zuara arrivò la 122 squadriglia della Regia aeronautica con i nuovissimi ricognitori “ CA’ 313”. La squadriglia operò in tutto il Nord- Africa, ma quando la situazione risultò ormai disperata, vennero richiamati nel nord Italia. La squadriglia restò fino a metà gennaio del 1943.
Si segnalano dei bombardamenti il 24 Febbraio 1942 a Zuara e altre località (Bengasi e Tripoli), ma non vi sono stati segnalati danni apprezzabili.
Zuara nel 1943
La battaglia di Zuara – 19 Gennaio 1943
Con ormai la guerra africana persa, le truppe italiane e tedesche cercavano in ogni modo di tornare in patria. La maggior parte delle truppe italo-tedesche si stavano imbarcando velocemente a Tripoli. Ma un solo ostacolo c’era tra la Libia e L’ Europa: ovvero il Mar Mediterraneo.
In questo contesto, proprio per non far arrivare le truppe in Italia, il Mediterraneo era cosparso di cacciatorpediniere e aerei alleati.
Le cacciatorpediniere inglesi HMS Kelvin e HMS Javelin stavano pattugliando al largo di Zuara nella notte del 19 gennaio 1943. I radar però rilevarono delle navi provenienti da Tripoli che puntavano le coste Tunisine.
Le navi italiani viste dalle due cacciatorpediniere erano sotto il comando di Giuseppe di Bartolo:
- 4 piccoli rimorchiatori di cui due con finanzieri (anche loro scappati da tripoli) Rd 31, Rd 36, RD 37 e Rd 39
- Un peschereccio a strascico, lo “Scorfano” (sicuramente requisito dai militari italiani per la fuga)
- Una piccola petroliera
- 3 dragamine ausiliari: DM 12 Guglielmo Marconi, R26 Angelo Musco e R 224 Cinzia
- Una motovedetta ausiliaria, ovvero la V66 Astrea
- Una motonave Santa barbara rimorchiata dal peschereccio “Scorfano”
Le caccia torpediniere HMS Javeline HMS Kelvin si misero in un punto strategico, ove gli italiani non le potevano intercettare. Fatto ciò, spararono gli illuminanti, ufficializzando così la bandiera delle navi.
Gli Italiani sotto il pesante fuoco delle cacciatorpediniere inglesi non riuscirono a rispondere efficacemente, anche perché i dragamine erano dotati solo da pezzi da 75 mm e due da 6,5 mm ciascuno. Mentre le altre imbarcazioni erano dotate di sole mitragliatrici.
Tranne i dragamine che cercarono invano di respingere l’attacco e dar tempo alle atre navi di fuggire, nessuna imbarcazione aveva le possibilità in termini di velocità di poter fuggire.
Il rimorchiatore rd 36 fu il primo ad affondare e per l’atto eroico, l’equipaggio ricevette la medaglia d’ oro al valor militare. Le altre navi in fuga verso la costa tunisina, furono anche loro affondate una dopo l’altra.
Il rimorchiatore rd 37 e il peschereccio “Scorfano” vennero affondate e nessuno riuscì a scappare dalla propria fine. Il numero di morti e dispersi di quella notte è di circa 180 soldati.
La mattina del 20 Febbraio la battaglia finì, le caccia torpediniere si ritirarono a Malta e i sopravvissuti italiani riuscirono ad arrivare alla riva nei pressi di Zuara e venire prelevati il 21 febbraio 1943 da altre navi italiane.
Gli alleati conquistarono Zuara il 31 Gennaio 1943
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Foto copertina:https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_italo-turca
Foto miniatura: https://www.temehu.com/Cities_sites/Zwara.htm
Fonti:
- Sito web del Quirinale
- Enciclopedia Treccani del 1937
- “Treni italiani in Libia” nella rivista “I treni oggi” n. 36 Editrice trasporti su rotaie Febbraio 1984
- “Le ferrovie coloniali italiane” di Giorgio Gatti
- “Le ferrovie nell’ Africa italiana: aspetti economici, sociali e strategici” di Stefano Maggi
- “La formazione dell’impero coloniale italiano” di fratelli Treves 1938
- “The senussi, in the children’s Story of the war” di Edward Parrot
- “Senussi Uprising 1915 – 1917” di J Richard 2007
- “Struggle for the middle sea” di O’ Hara e Vincent P 2009
- “With Ulmost spirit: Allied naval operations in Mediterranean, 1942-1945” di Tomblin e Barbara 2004
- “Destroyers of World War Two: an international Encyclopedia, volume 1988 Part 2” di Whitley, M. J.
- “I reparti dell’ aviazione italiana nella Grande Guerra” Am ufficio storico di Roberto Gentili e Paolo Varriale 1999
- “T.c.i. “possedimenti e colonie” 1929
Zuara 12 Luglio 1913
Zuara, Maggio 1913
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