Compiegne


Già prima della caduta di Parigi (il 14 giugno 1940) numerosi ambienti politici e militari spinsero affinché il governo francese, nel frattempo ritiratosi a Bordeaux, siglasse una pace separata con la Germania. Il 7 giugno il Maresciallo Maxime Weygand, a capo dell’esercito francese, consigliò al governo francese di firmare al più presto un armistizio. Affermando che “la battaglia della Somme è perduta”.

Il primo ministro francese in carica, Paul Reynaud, era però contrario a qualsiasi resa, dichiarandosi invece disposto a combattere senza sosta fino alla sconfitta dei tedeschi.

 Tuttavia la situazione militare era ormai disperata; I Tedeschi avanzavano con milioni di uomini e migliaia di nuovi carri-armati e mezzi semoventi. Invece i Francesi avevano perso già metà esercito e non avevano mezzi sufficienti per fronteggiare l’ esercito Tedesco. Ciò diede peso alle pressioni degli ambienti militari, sempre più favorevoli a una resa. 

Per impedire tale resa, il primo ministro inglese Winston Churchill propose agli alleati la creazione di un’unione anglo-francese che avrebbe dovuto fronteggiare i tedeschi. (Per quello che poteva dato che l’ Inghilterra era agli stremi, soprattutto dopo Dunkerque) Il gabinetto francese discusse la proposta dello statista britannico e la respinse a maggioranza.


Quando Adolf Hitler ricevette notizia dell’intenzione del governo francese di negoziare un armistizio, scelse immediatamente la zona di foresta vicino a Compiègne.

Qui infatti si erano svolte le trattative e fu firmato l’armistizio del 1918 che pose fine alla prima guerra mondiale. Tale armistizio fu sempre considerato dai tedeschi come un’onta da vendicare il prima possibile; pertanto la scelta di questo luogo per l’accettazione della resa francese aveva per i tedeschi un forte significato simbolico.

Su precisa disposizione del Führer, inoltre, le delegazioni francesi e tedesche si sarebbero dovute incontrare nello stesso vagone ferroviario utilizzato nel 1918 all’atto della resa tedesca. A tale scopo il vagone fu portato fuori dal museo dove era stato collocato e preparato per l’ arrivo di Hitler.

La scelta di una simile collocazione aveva per i tedeschi un forte significato; tale significato emerge in modo chiaro dal testo delle condizioni d’armistizio tedesche. Preparato personalmente dallo stesso Hitler e di cui diede lettura il colonnello generale Wilhelm Keitel. In quel testo, infatti, si afferma che proprio da quel vagone ferroviario l’11 novembre 1918 emanarono il disonore, le umiliazioni e le sofferenze che avevano afflitto la Germania dopo la Grande guerra. 

La sconfitta militare subita nella prima Guerra Mondiale condusse la Germania ad una profonda crisi politica, sociale e soprattutto economica. Nacquero così i primi movimenti rivoluzionari a rinforzare questo clima di agitazioni; si aggiunge una crisi economica dovuta ai debiti di guerra e le cifre che la Germania era obbligata a pagare ai debitori come risarcimento dei danni di guerra.

 La disoccupazione era in costante aumento come pure l’inflazione. Per garantire i proprio crediti la Francia e il Belgio occuparono militarmente la zona mineraria della Ruhr. Non facendo altro che accrescere il rancore dei tedeschi nei propri confronti. In questo clima si assistette alla nascita di molti partiti politici popolari tra cui il Partito Operaio Tedesco a cui aderisce anche l’ex caporale Adolf Hilter, il quale grazie al suo spirito di intraprendenza fonda poi un suo partito. Il Partito Nazionalsocialista (Nsdap).


L’imperatore Guglielmo II è costretto ad abdicare e al suo posto viene instaurata la repubblica di Weimar, ma l’ondata di agitazioni sociali non si placa. La firma in quel luogo aveva dunque – per il dittatore nazista,per i militari tedeschi e per la popolazione – il gusto di una rivincita che attendevano da anni.


Così Hitler scrisse:

« Nel novembre del 1918 le forze armate tedesche hanno deposto le armi confidando nelle assicurazioni date al Reich tedesco dal presidente statunitense Wilson e confermate dagli alleati. Si concludeva in tal modo una guerra. Che il popolo tedesco e il suo governo non avevano voluto e nella quale nonostante la loro enorme superiorità i nemici non erano riusciti a trionfare decisamente sull’esercito tedesco, sulla marina o sull’aviazione tedesche. Ma la violazione delle promesse solennemente date ebbe inizio all’atto stesso dell’arrivo della commissione d’armistizio tedesca.

Cominciò così l’11 novembre 1918 in questo stesso treno il calvario del popolo tedesco. Ebbero così inizio da qui tutto il disonore e l’umiliazione, le sofferenze umane e materiali che potevano essere inflitte a un popolo. Violazione della parola e spergiuro congiurarono contro un popolo che dopo un’eroica resistenza durata oltre quattro anni aveva ceduto solo all’unica debolezza di prestar fede alle promesse di uomini di Stato democratici.

Il 3 settembre 1939 – a venticinque anni dallo scoppio della guerra mondiale – Inghilterra e Francia senza motivo alcuno hanno nuovamente dichiarato guerra alla Germania. Ora è venuta la decisione delle armi, la Francia è vinta. Il governo francese ha pregato il governo del Reich di rendergli note le condizioni tedesche per un armistizio. 

Il fatto che per ricevere queste condizioni sia stata scelta la storica foresta di Compiègne si deve alla volontà di estinguere una volta per sempre, con questo atto di giustizia riparatrice. Un ricordo che per la Francia non è certo una pagina di gloria della sua storia e che dal popolo tedesco fu avvertito come l’onta più profonda di tutti i tempi. 

La Francia è stata sconfitta ed è crollata dopo un’eroica resistenza in un’unica sequenza di sanguinose battaglie. Non perciò la Germania si propone di conferire alle condizioni o ai negoziati d’armistizio caratteri d’oltraggio all’indirizzo di un nemico valoroso.

Scopo delle richieste è: 1. impedire una ripresa della lotta; 2. offrire alla Germania tutte le garanzie per la continuazione della guerra contro l’Inghilterra alla quale essa è costretta; 3. creare le premesse per la formazione di una nuova pace, il cui contenuto essenziale sarà la riparazione dell’ingiustizia arrecata con la forza al Reich tedesco »

Adolf Hitler

Termini della resa:

  1. le unità francesi ancora combattenti si sarebbero dovute arrendere senza condizioni;
  2. tre quinti del territorio francese nord-occidentale sarebbero passati sotto occupazione tedesca, così da permettere alla Kriegsmarine l’accesso ai porti atlantici e al Canale della Manica;
  3. Il resto del territorio veniva lasciato sotto il governo di un nuovo Stato francese (governo di Vichy)
  4. tutti i costi legati all’occupazione militare della Wehrmacht (circa 400 milioni di franchi francesi al giorno) sarebbero stati coperti dalla Francia;
  5. Era concessa la ricostituzione di un esercito francese di sole 100.000 unità, detto Esercito dell’Armistizio;
  6. tutto il materiale bellico catturato dai tedeschi o che fosse rimasto nella parte di territorio sotto occupazione sarebbe rimasto nelle mani della Wehrmacht;
  7. tutti i prigionieri di guerra francesi sarebbero rimasti in mano tedesca fino alla fine delle ostilità con la Gran Bretagna.

Il cessate il fuoco entrò in vigore alle 0:35 del 25 giugno 1940: in quel momento terminò ufficialmente la Campagna di Francia.

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Foto miniatura: https://www.tripsavvy.com/armistice

Foto copertina: https://www.thenational.ae/lifestyle/travel/compiegne-the-french-town-that-saw-the-end-of-the-first-world-war-1.789635

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Vista laterale del vagone a Compiegne 1940
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La statua del Generale Foch, Compiegne 1940
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Soldato fotografa il vagone – Armistizio di Compiegne 1940
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La statua del Generale Foch, Cambrai 1940

Scatto molto particolare e inedita, vediamo due fotografi del regime (forse per scattare qualche foto per un giornale) con una macchina fotografica Leica 3.

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Fotografi con una Leica 3, in sfondo il vagone. Armistizio di compiegne 1940
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Il vagone dall’ alto, Compiegne 1940
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Il vagone visto dall’ alto (2) Compiegne 1940

Fonti: Appunti universitari dei corsi “Storia Contemporanea” e “storia delle relazioni internazionali”

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