Monte San Gabriele


Il Monte San Gabriele (Skabrijel) è un monte di 646 mt presente sul confine in territorio Sloveno a circa 3km da Gorizia. Il Gabriele divenne baluardo delle difese imperiali, grazie agli ottimi trinceramenti che erano stati costruiti sulla sommità.

Nel quadro generale, il Monte San Gabriele durante la Grande Guerra divenne obiettivo militare soprattutto durante la 6 battaglia dell’Isonzo, dove la linea italiana si spostò alle pendici del monte alla località Sella di Dol. Difatti in quei giorni (4-17 Agosto 1916), con la conquista italiana di Gorizia, l’esercito italiano riuscì ad occupare anche il paese di Vertoiba; ma l’avanzata italiana verso il Monte San Gabriele fu fermata dalle difese imperiali collocate sui monti vicini, tra cui il Monte San Marco.

Il San Gabriele diventò poi simbolo di atti eroici grazie agli Arditi che in data 4 settembre 1917 riuscirono a conquistare l’agognata cima.

Il Monte San Gabriele – 1917

Grande Guerra, la decima battaglia dell’ Isonzo

Per sbloccare la situazione nei confini italiani, precisamente nelle vicinanze di Gorizia, il comando Italiano organizzò una nuova offensiva con l’obiettivo di conquistare le alture tra Plava e Gorizia: iniziò così la 10 battaglia dell’Isonzo.

Obiettivo Italiano era la conquista dei monti:

  • Monte san Marco
  • Monte Santa Caterina
  • Monte San Gabriele
  • Monte Santo
  • Monte Kuk (cucco di Plava)
  • Monte kobilek
  • Monte Vodice.

Il 12 maggio 1917 iniziò l’offensiva (con l’utilizzo di 2300 cannoni e più di 1000 bombarde) grazie all’ impiego della 2 armata che doveva impadronirsi delle coline sovrastanti Gorizia e della 3 armata che, conquistano le postazioni sul Monte Hermada e Monte Stol, poteva aprire la strada fino a Trieste.

 La decima battaglia dell’Isonzo divenne soprattutto per la conquista italiana temporanea del monte Santo (monte adiacente al Monte San Gabriele) la cui cima, se tenuta, poteva diventare la base di lancio per conquistare la cima del San Gabriele. Inutili furono gli sforzi italiani per appropriarsi della cima del San Gabriele che dovettero così aspettare di organizzare una nuova offensiva.

Grande Guerra, l’ undicesima battaglia dell’ Isonzo.

I comandi italiani decisero di ritentare nuovamente l’offensiva concentrando le truppe presso il fiume Isonzo (circa 600 battaglioni). L’ obiettivo era la conquista della linea che andava da Tolmino – Monte santa Lucia –Monte Santa Maria –Monte San Daniele – Monte San Gabriele. 

I comandi vennero così affidati al Generale Cappello (2 armata) e al Duca D’ Aosta (3 armata).

Il 17 Agosto 1917 iniziò l’offensiva. I primi risultati arrivarono subito.  Il fiume Isonzo, essendo più basso, permise, in particolari punti, di attraversarlo alle truppe Italiane  e di conquistare obiettivi chiave e a consolidare una testa di ponte. Passarono così dall’ altra parte dell’Isonzo le truppe del 24 e 27 corpo d’ armata. La risposta Austriaca a questa nuova grande offensiva non si fece attendere e nonostante i grandi contro-attacchi in tutto il Settore la situazione rimaneva invariata compromettendo l’intero settore. I comandi Austriaci decisero un ripiegamento sotto agli ordini del Generale Boroevic sull’ altopiano della Bainsizza.

Il Monte Santo, con numerose perdite, venne conquistato il 22 Agosto 1917, compromettendo la sicurezza austriaca della linea Monte Santo – Monte San Gabriele. Conquistato il Santo, il nuovo obiettivo Italiano era il San Gabriele e il San Daniele attaccando dal lato del versante Ovest.

La situazione in quel momento per le truppe imperiali era tragica. A difesa di Trieste rimaneva ormai solo Il San Gabriele, San Daniele e il Monte Hermada. Per la prima volta le truppe Italiane potevano iniziare l’attacco per la cima di Monte San Gabriele non da un solo versante, bensì da tre.

Schieramenti:

Il San Gabriele era diviso in due settori:

  • 1 SETTORE: 57 Divisione e 43 Divisione (Dalla Sella di Dol alle pendici sud- orientali del San Gabriele)
  • 2 SETTORE: 58 Divisione e 14 Divisione (dalla zona di Santa Caterina a Tivoli)

Con una forza totale di circa 10.000 uomini, 4 cannoni da trincea e 102 mitragliatrici.

Lo schieramento Italiano ai comandi del Generale Gatti era così composto:

  • 11 Divisione: Brigata Palermo e Brigata Messina.
  • 24 Divisione: Brigata Emilia e Brigata Gaeta.
  • Numerose altre brigate del Genio, artiglieria e bombarde.

La battaglia finale per il Monte San Gabriele – 19 Agosto 1917

I comandi Italiani, dopo i numerosi fallimenti per attaccare il San Gabriele, optarono per una nuova strategia. Ovvero l’attacco doveva essere in un preciso punto della linea (non dispersivo,) dopo giorni di bombardamento. Bombardamenti che oltre a distruggere le fortificazioni austriache, dovevano anche minare la loro autostima.

Vi furono così due giorni di bombardamenti e le truppe austro-ungariche, riparate dentro le gallerie, aspettavano con ansia l’inizio della battaglia. In questa particolare offensiva gli italiani conoscevano buona parte delle difese austro-ungariche grazie all’ ottimo lavoro effettuato dall’ aviazione.

Il 19 Agosto 1917 iniziò la battaglia, le truppe italiane del 11 divisione, e della 24 tra azioni di disturbo ed effettivo avanzamento raggiunsero Grazigna ma dovettero ripiegare su quota 126.

I continui attacchi Italiani continuarono i giorni successivi in tutta la zona. Il 22 Agosto gli Italiani conquistarono il Monte Santo. Il San Gabriele diventò in quei giorni l’ultimo baluardo austriaco a difesa della zona, le truppe austro-ungariche riversarono sulle postazioni italiane tutto quello che poterono ma senza successo. L’ 11 divisione italiana attaccò la Sella del Dol, i reparti Arditi a Sud e il restante dal versante Nord riuscirono ad accerchiare il “fortino” della vetta.

Il 26 Agosto 1917 la battaglia non si accingeva a terminare e anzi gli austriaci completamente isolati e bombardati giorno e notte resistevano ad in oltranza e bloccavano tutti gli attacchi italiani.

Il 29 Agosto 1917 gli italiani riuscirono con numerose perdite a conquistare una trincea vicino quota 526 a Nord, ma dopo poche ore un attacco dell’87 IB austro-Ungarico riportò la postazione sotto il loro comando.

La situazione non sembrava dunque migliorare, il San Gabriele rimaneva la punta del settore. Da qui entrambi gli schieramenti avrebbero potuto iniziare nuove offensive. Il 30 Settembre 1917 un attacco Italiano riuscì ad impadronirsi di 200mt di trincea al di sotto della cima. Nonostante i contro attacchi austriaci provenienti dalle gallerie, la postazione riuscì ad essere italiana a tutti gli effetti.

La 57 divisione di fanteria austro Ungarica venne sostituita da due reggimenti del 106 Landsturminfateriedivison, mentre la 6 e il 31 Divisione vennero sostituite dalla 19 divisione che proveniva  dal fronte russo.

Per sbloccare la situazione si decise (nonostante non pochi problemi) di impiegare l’ultima forza finale… Gli Arditi.

4 SETTEMBRE 1917 – GLI ARDITI CONQUISTANO IL MONTE SAN GABRIELE

Contando i giorni da quando iniziò l’offensiva (ovvero il 19 Agosto 1917), si trae una sanguinosa conclusione. In 15 giorni di continui assalti e bombardamenti, il monte era ancora in mano Austro-Ungarica. Nonostante i numerosi bombardamenti (anche aerei), la situazione rimaneva pressoché invariata grazie alla costruzione di un vero e proprio nido di gallerie.

Fu così deciso di usare il “jolly” – GLI ARDITI.

Il Generale Cappello scrisse questo messaggio:

Arditi, ho serbato per voi l’impresa più audace e più grande della guerra. Andrete a ritrovare il nemico che vi conosce e vi teme. Sono sicuro che ritornerete, come dalla gloriose giornate della Bainsizza, vittoriosi. 

Affiderò al taglio dei vostri pugnali, alla forza del vostro braccio, all’ insuperabile coraggio del vostro petto, un compito gigantesco. Voi conquisterete al nostro esercito e all’ Italia, la montagna che sbarra alla nostra armata la via di Trieste.

Fra qualche giorno tutta l’Italia, i morti di tutte le nostre guerre, i grandi di tutti i secoli guarderanno a voi. Io sono certo che dalla cresta del monte ritornerete vincitori o non tornerete più.

Generale Cappello

Il 4 Settembre 1917, alle ore 5:45 gli Arditi iniziarono l’attacco. Impavidi al nemico e con un gran senso patriottico, riuscirono ad eliminare la prima linea difensiva (del fortino della cima) e puntare sempre più in alto.

Le 3 compagnie di Arditi, per un totale di 475 uomini, si scagliarono con temibile violenza sulle postazioni di artiglieria, nei covi di mitragliatrici, nelle gallerie e nelle varie trincee seguiti dalla Brigata Arno.

In poco tempo, con coltello alla mano, gli “arditi” riuscirono ad espugnare tutte le postazioni nemiche che da sempre si pensavano inespugnabili. Addirittura un piccolo gruppo riuscì alle 6:30 del mattino ad arrivare nella cima ed issare la bandiera Italiana. Anche le più lunghe e difese gallerie furono in pochi istanti conquistate a suon di lanciafiamme e coltello.

A questo punto la situazione sembrava piegare a favore dei comandi italiani. Qualcuno esultava già. Ma voler del destino e forse del disastro austro-ungarico, le truppe in ritirata (superiori in termini di numero agli attaccanti), provarono un contro attacco. Le truppe italiane si ritirarono nel “fortino” appena sotto la vetta, conquistato da poco, e si trincerarono nelle ex postazioni imperiali pe prepararsi al sicuro contro attacco.

I giorni seguenti i comandi austro-ungarici continuarono a bombardare e ad assaltare le posizioni Italiane ma la situazione non migliorò fino al 10 Settembre, dopo che il generale Cappello riprovò nuovamente l’assalto alla cima e scoprendo che era molto meglio difeso di quanto si pensasse.

 Il 12 Settembre, grazie all’ arrivo di nuove brigate Austro-Ungariche, iniziò il contro attacco che riuscì a conquistare quota 522  facendo oltre 600 prigionieri italiani. Nello Stesso momento anche le truppe Italiane iniziarono l’attacco e si scatenò l’inferno. Le artiglierie di entrambi gli schieramenti cominciarono a sparare senza tenere conto se i colpi arrivassero ai nemici o agli amici.


Per i mesi successivi il San Gabriele divenne un carnaio. Le continue offensive e contro offensive per la conquista della cima e soprattutto alla “Galleria del cannone” provocarono migliaia di morti e feriti.  La cima del Monte Gabriele gli italiani poterono dire di averla presa solo per due giorni.

Alle 5 di Mattino del 24 ottobre 1917 iniziò un’offensiva austro-ungarica su larga scala. L’ offensiva venne chiamata “Waffentreu” e raggiunse tutti gli obiettivi prefissati in un’ora. Gli Italiani impreparati di fronte a una tale forza, persero gli avamposti e le posizioni, nello stesso pomeriggio riuscirono però a riconquistarle.

I comandi Italiani pensavano che lì si stava decidendo l’offensiva e si fecero abbagliare da questa brillante operazione imperiale, non conoscendo la reale intenzione nemica. Il Giorno dopo, ovvero il 25 Ottobre 1917, vi fu lo sfondamento austro-tedesco a Caporetto e di conseguenza si verificò l’arretramento generale di tutto il fronte abbandonando per sempre il sogno di conquistare la Cima del San Gabriele.

La seguente foto arriva da un album fotografico comprendente foto del Monte Santo, Monte sabotino, Monte Santa Caterina ecc.

“Fuoco di sbarramento austriaco alle ore 12.50 del giorno 15 Maggio 1917. Fra quota 343 e Monte Santa Caterina e Monte San Gabriele. Da quota 507 del Sabotino.

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Bombardamento Monte Santa Caterina e Monte San Gabriele 1917

Fonti:

Foto copertina: www.isonzobattlefields.com

Foto miniatura:digilander.libero.it

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