
Il prossimo prezioso documento testimonia una delle pagine più tristi e buie della storia coloniale italiana.
Già sul mio articolo della “storia sulla Libia Italiana” e su “Tripoli italiana” ho scritto sui numerosi crimini che effettuarono gli Italiani prima, durante la Guerra Italo-Turca nel 1911-1912, poi, per eliminare i ribelli nella Cirenaica e Tripolitania e infine con gli eventi della seconda guerra mondiale.
La lettera è stata scritta sulla facciata libera di una cartolina propagandistica italiana. La foto nella cartolina testimonia l’impiccagione dei “presunti” (presunti perché sicuramente non si indagò a fondo) fautori/istigatori della rivolta militare e civile di Sciara Sciat (Tripoli). Il 23 Ottobre 1911 a Sciara Sciat i soldati italo turchi e parte della popolazione riuscirono a conquistare la posizione italiana con i 290 bersaglieri. Alla sera furono fucilati e appesi alle palme.
Sicuramente un crimine libico, ma la risposta italiana fu ancor più dura con fucilazioni, impiccagioni e intere famiglie deportate.
Così scrive la descrizione della foto “Impiccagione di 14 arabi nel mercato del pane, avvenuta il 6 Dicembre 1911. Dal regolare processo risultarono essere stati i principali istigatori della rivolta araba del 23 Ottobre che costò tante vite ai nostri bersaglieri.”
La lettera è stata in parte modificata per rendere più facile la lettura senza gli enormi errori ortografici o di coniugazione verbale.
12/2/1912
“Nella tua lettera mi domandavi se ho visto qualche impiccagione, sì l’ho visto qui a Ain Sara. Fra tanti prigionieri che prendessimo, mettessimo da parte i vecchi e i bambini, donne ecc. per mandarli al comando generale di Tripoli a giudicarli. Ma due, che erano arrivati contro di noi e uno che era una spia turca, furono legati mani e piedi per impiccarli la mattina dopo. La stessa sera la spia riuscì a sciogliersi e approfittare di un momento che era divagata la sentinella per scappare via.
La spia fuggiva come il vento, ma il suo urlare e strillare per chiedere aiuto fece sì che lo inseguissimo e fu ripreso. Le bastonate che prese non ne parliamo…. Anche io gli diedi un calcio dopo che era a terra legato con le catene dei Carabinieri.
La spia la mattina seguente fu impiccato su un Dattero, nel mentre accorse una processione di soldati curiosi. Io assistetti al tutto e poi andai via perché ti dico la verità, mi faceva brutto vederlo fare quelle ultime mosse… Presto ti risponderò alle altre tue domande …
Saluti affettuosi, tuo Mario A.”


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Foto copertina: wikipedia