Tarhuna


Tarhuna, in arabo ترهونة‎  È una cittadina della Tripolitania, nella zona degli altipiani del Gebel. È situata a 430 metri sul livello del mare in mezzo ad una conca, a soli 90 km da Tripoli.

La zona fino dall’ antichità era prospera di varie colture, soprattutto di olivi, visti i ritrovamenti di numerosi frantoi romani. Successivamente la conca e la cittadina diventarono molto importanti come centro di scambio per le popolazioni indigene e ottimo luogo per la pastorizia.

Tarhuna fu occupata dalle truppe Italiane il 18 Dicembre 1912, questa data la dice lunga sui quanto è stato difficile per gli italiani mantenere le posizioni sulla costa e successivamente conquistare gli altipiani libici.

Come Garian, Tarhuna rimase una zona molto pericolosa, soprattutto per le bande dei ribelli che fino all’ arrivo del Generale Graziani operarono con  attacchi e imboscate

TARHUNA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE 1915 – 1918

La battaglia di Tarhuna del 1915

Con l’inizio delle ostilità, l’ Italia vide i propri confini minacciati negli altipiani Veneto/Trentino e nel Goriziano, la situazione divenne sempre più difficile per l’Italia e quindi servivano nuove truppe e nuovi materiali.

Dall’ occupazione della Libia nel 1911,  numerose erano le truppe dislocate sia a scopo di difesa che per scopo offensivo.

Il generale Cadorna vedendo gli avvenimenti in Italia e considerando la Libia una seconda priorità, richiamò in patria moltissime truppe, lasciando allo sbaraglio le poche rimanenti. La Germania contemporaneamente diede nuova vita alle bande ribelli arabe, non solo le finanziò, ma fecero sbarcare armi, approvvigionamenti e insegnarono nuove strategie.

Gli Italiani, quindi, dovettero ripiegare dalle posizioni più avanzate per ritirarsi nella costa. Tarhuna, per la distanza da Tripoli, fu uno dei primi obiettivi dei ribelli, che già a Maggio 1915 fecero saltare le comunicazioni e installarono posti di blocco nelle strade verso Tripoli.

Cavallerie arabe armate di mitragliatrici e cannoni riuscirono  ad accerchiare Tarhuna. Immaginiamo quindi le truppe Italiane presenti nella cittadina “abbandonate a se stesse” senza la possibilità di comunicare.

Le truppe che presidiavano Tarhuna erano così composte per un totale di 1500 soldati e 700 indigeni locali:

  • 1 battaglione bersaglieri
  • 1 batteria di cannoni
  • 2 compagnie dell’ 82 fanteria.
  • 1 nucleo cavalleria
  • 2 reparti stranieri: 1 libico e 1 eritreo

L’ 11 Maggio 1915 da Azizia si costituì una colonna di soccorso al comando del Colonnello Rossotti: 1 battaglione bersaglieri, due compagnie di fanteria, e membri delle truppe Mehariste inquadrate nel 1 reggimento libico. La colonna fu subito intercettata e contrastata. Le truppe libiche, conoscendo la zona, seppero come attuare al meglio questo tipo di imboscate. Ricordiamo che di imboscate i libici erano già famosi dalla Guerra del 1911-1912.

Ritirata la colonna di soccorso in località Sidi Ulid e con l’arrivo di nuove truppe da Tripoli, la colonna riuscì ad arrivare a Tarhuna alla sera del 16 Maggio 1915.

Il 20 Maggio 1915 una colonna di Bersaglieri e truppe Mehariste libiche, appoggiate da artiglieria di montagna al comando del Tenente colonello Monti, partì da Aziza con l’obiettivo di alleviare la pressione a Sidi Ulid (Dove erano presenti sia alcune truppe che presidiavano Tarhuna che quelle venute in soccorso). Le truppe di Monti vennero quasi subito intercettate dai ribelli e dopo diverse orse di combattimento la sera del 21 Maggio 1915 fu ordinato il ripiegamento italiano su Azizia. Le perdite furono ingenti: 2 morti e 3 feriti tra gli ufficiali e 90 morti e 70 feriti tra i soldati.

Il 10 Giugno 1915 venne mandata una nuova colonna agli ordini del Colonnello Balocco da Homs per tentare di liberare le truppe del Colonnello Cassinis bloccate a Cussabat. (Le truppe di Cussabat dovevano a loro volta liberare Tarhuna) A soli 8 km da Homs la colonna fu intercettata.

La situazione sembrava delineata, i ribelli conoscevano la zona e sembravano più armati e più numerosi di tutte le colonne Italiane. A questo punto militari e civili ancora presenti a Tarhuna mandarono un piccione viaggiatore. Il piccione portava il messaggio  che il 18 Giugno 1915, indipendentemente dagli esiti delle colonne di soccorso,  tutti avrebbero tentato di scappare verso la costa e quindi verso Tripoli.

Il 17 Giugno 1915, la colonna Cassinis riuscì a lasciare il villaggio di Cussabat, dove erano precedentemente stati bloccati, per avvicinarsi nuovamente verso Tarhuna. Contemporaneamente da Azizia un’altra colonna agli ordini del Colonnello Monti (7 bersaglieri, membri del squadrone cavalleggeri Lodi, artiglieri di montagna e truppe Mehariste), tentava un nuovo approccio in direzione Tarhuna.

Inutile dire che entrambe furono attaccate e dovettero ripiegare. Arrivati così all’ alba del 18 Giugno 1915 civili e militari lasciarono Tarhuna in direzione Tripoli.

La ritirata e il massacro

Poche ore dopo la colonna venne attaccata, essi si trovavano nella zona della valle del Sert, zona piena di gole e alte cime che favorirono le posizioni offensive arabe. Con i colpi di cannone della Colonna Monti e i colpi della colonna Cassinis, si provocò una grande confusione e ci fu quindi il massacro del presidio di Tarhuna.

Non solo furono attaccati nella valle, ma chi riuscì ad uscirne e continuare verso Tripoli, fu attaccato nuovamente. A quel punto della battaglia, i superstiti ti si trovarono senza munizioni. I rinforzi intanto si erano ritirati . Fu così che il 20 Giugno 1915 arrivarono ad Azizia dei 1500 soldati italiani e 700 locali, solamente 16 ufficiali e 150 uomini tra soldati e indigeni. Il rimanente fu ucciso o fatto prigioniero.

Con la perdita di Tarhuna si diede in mano araba l’intero Gebel, che divenne negli anni seguenti base per nuovi attacchi e imboscate. Tarhuna rimase in mano araba fino alla riconquista della cirenaica nel 1922.

RI-OCCUPAZIONE DI TARHUNA  1922

Con la fine della prima guerra mondiale, la realtà militare italiana in Libia era assai esigua. L’ occupazione italiana era principalmente di stile difensivo se non per qualche azione per conquista di punti chiave (es. Misurata). Anche l’aviazione si adoperò in qualche missione nell’ entro terra.

Finita la prima guerra mondiale, sia i Turchi che i Tedeschi, smisero di fornire equipaggiamenti e armi ai ribelli, lasciando quindi in stallo la guerra contro gli italiani protrattasi dal 1911. Tuttavia i capi arabi a questo punto vollero instaurare una certa autonomia che riportò le bandi ribelli ad attaccare le truppe italiane.

Qui entrò in gioco il Generale Rodolfo Graziani, che grazie a nuove truppe, rifornimenti e nuovi metodi,  si adoperò per riconquistare le terre perse. Tarhuna e Cussabat,i centri più grandi dell’altopiano del Gebel, fin da subito diventarono i primi obiettivi.

Roma decise che per il 29 Gennaio 1923 si doveva far convergere a Tarhuna 3 colonne: una partita da Tripoli (ai comandi del Colonnello Pizzardi con circa 3400 uomini) e l’altra da Garian (ai comandi del Colonnello Graziani) che dovevano attaccare Tarhuna da Nord est e da sud ovest; la terza colonna da Azizia (Ai comandi del colonnello Belly con circa 1660 uomini con più di 4000 uomini) avrebbe dovuto attaccare direttamente la cittadina.

Dopo violenti combattimenti, la colonna di Graziani riuscì il 3 Febbraio 1923 ad accerchiare Tarhuna.

Tarhuna tornò Italiana alle 18:00 del 6 Febbraio 1923. La cittadina rimase fino a dicembre dello stesso anno una base di lancio per eliminare la resistenza araba nel Gebel.

TARHUNA FASCISTA

Tra il 1923 e il 1925 gli Italiani presero il totale controllo della Tripolitania,  eliminando le resistenze e portandosi a conquistare nuove terre nel Fezzan.

Tarhuna, per la sua importanza, divenne subito base militare e civile che portò a diversi investimenti.  Tra cui la scuola italo-araba, un forte, una caserma, nuove abitazioni ecc. Vennero rifatti gli edifici centrali, fu ampliata la piazza e vi furono importanti investimenti per rendere la zona ancora più “verde” per il pascolo.

Di questi anni è anche la costruzione del monumento “Maria Boni Brighenti”, donna che si adoperò fino all’ ultimo durante la sanguinosa battaglia del 1915 per recuperare e curare i soldati. Perse poi la vita nella ritirata verso Tripoli. Per queste azioni Brighenti fu premiata con la medaglia d’ oro al valor militare.

Qui sotto infatti troveremo le foto del monumento durante alcune cerimonie.

Il 18 Marzo 1937, agli apici del consenso fascista, il Duce venne a visitare “il posto a sole “. Dove l’Italia ormai da 27 anni era presente, sia con investimenti economici che per motivi militari. Il viaggio del Duce, propagandisticamente filmato dall’ istituto luce, è prova a detta sua di come sono state forgiate le nuove generazioni. E di quanto la Libia si sia avvicinata agli standard Europei. In quei 3 giorni di festa e visite Mussolini passò anche per Tarhuna.

TARHUNA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE 1940 – 1945

Tarhuna per la sua posizione strategica e per la sua distanza da Tripoli non fu esente dagli eventi bellici del secondo conflitto mondiale. Difatti oltre alle caserme a Tarhuna a circa 700 mt a NNW dall’ abitato esisteva un piccolo aeroporto di 900 x 1050 metri ove dal 10 Giugno 1940 stazionò il 15 stormo bombardamento terrestre facente parte del 5 squadra aerea con sede a Tripoli.

Il 15 stormo a Tarhuna aveva a disposizione di diversi apparecchi, tra cui: Savoia Marchetti S.79 e Savoia Marchetti S.81 pipistrello.

Tarhuna subì diversi bombardamenti, sia per le caserme che per l’aeroporto. Il primo bombardamento ufficiale è segnalato dal Bollettino 185 del 9 Dicembre 1940. Il bombardamento ebbe come obiettivi difatti l’aeroporto di tripoli, Gargaresc, Zanzur e Tarhuna.

Il 20 Gennaio 1943 con la ormai fine delle ostilità in Libia (nonostante l’aiuto della Afrika Korps di Rommel), le truppe alleate riuscirono ad arrivare a Tarhuna, conquistandola e puntando verso Tripoli.

Due giorni dopo ovvero il 22 Gennaio 1943, le forze moto corazzate italo-tedesche provarono invano a contrattaccare e difendere la linea Garian – Tarhuna ma non riuscirono a respingere gli alleati. L’ ottava armata britannica entrò a Tripoli il giorno seguente ovvero il 23 Gennaio 1943.

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Fonti:

  • L’Italia in Africa di Massimo Adolfo Vitale
  • Avvenimenti militari e impiego: Africa settentrionale 1911-1943 Istituto poligrafico dello Stato
  • Enciclopedia Treccani 1937
  • Tripoli Bel suon d’ amore di Gian Paolo Bertelli
  • www.qattara.it
  • Luftwaffwe  Airfield  1935 -1945 Libya (Tripolitania e Ciynaica) di Henry L. deZeng IV
  • L’Aviazione-grande enciclopedia illustrata. Vol. III, 1985
  • Bollettini ufficiali regio esercito

Tarhuna 1911 – 1912. Accampamenti arabi davanti alla residenza Italiana

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Tarhuna 1911 – 1912 accampamenti arabi

Le seguenti foto arrivano da un album di un soldato del 96 Fanteria che nel 1937 -1938 fu di stanza a Tarhuna

“Costruzione della caserma a Tarhuna e in fondo il fortino “Brighenti” – Novembre 1937″

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Tarhuna 1937 -costruzione nuova caserma
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Tarhuna 1937 – vista 2 costruzione nuova caserma

” al monumento “Brighenti” e celebrazione della messa , Tarhuna Dicembre 1937″

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Tarhuna 1937, messa al monumento Maria Boni Brighenti

“Celebrazione. Tarhuna Dicembre 1937”

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Tarhuna 1937 – celebrazione messa al monumento Maria Boni Brighenti

“Celebrazione della messa a Tarhuna. Dicembre 1937”

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Tarhuna 1937 – messa al monumento Maria Boni Brighenti (2)

“Palazzo scuola Italo-araba Italiana a Tarhuna. Novembre 1937”

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Tarhuna 1937 – scuola italo-araba

“L’ inquadramento arabo a Tarhuna, in attesa della venuta del Duce. Tarhuna 1937”

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Tarhuna 1937 – arabi aspettano il Duce

“Gli arabi di Tarhuna in festa per la venuta del Duce. Tarhuna 1937”

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Tarhuna 1937, arabi in festa per l’ arrivo del Duce

“Il Generale Attilio Teruzzi saluta i residenti di Tarhuna. Tarhuna Febbraio 1938”

Attilio Teruzzi, già governatore della Cirenaica dal 1926 al 1928, divenne Ministro delle colonie nel 1939.

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Tarhuna 1938 – Generale Attilio Teruzzi

“Panorama di Tarhuna, guardando verso la scuola. In fondo l’ accampamento del 69 fanteria e nella piazza la riunione degli arabi. Tarhuna Febbraio 1938”

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Tarhuna 1938 – accampamento 69 fanteria vista cittadina

“Scuola elementare italo-araba Italiana a Tarhuna. Febbraio 1938”

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Tarhuna 1938- scuola italo araba (2)

“Costruzione nuove abitazioni a Tarhuna, 1938”

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Tarhuna 1938 – nuove abitazioni

“Palazzine ufficiali a Tarhuna. Febbraio 1938”

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Tarhuna 1938 – Palazzine ufficiali

“Truppe adunate accanto al monumento di “Maria Brighenti”, Tarhuna 1938″

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Tarhuna 1938 – adunata al monumento “Maria Brighenti”

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