Monte Vodice


Il Monte Vodice si trova al confine tra Italia e Slovenia, tuttavia nonostante il nome suoni italiano, l’intero monte è Sloveno.

Con i suoi 650 mt di altezza diventò durante la Grande Guerra una delle roccaforti naturali a sinistra del fiume Isonzo.

Con l’entrata in guerra dell’Italia, le prime operazioni militari iniziarono proprio dai confini; gli Italiani attaccarono difatti il Vodice ma senza successo e trovarono appoggio in un piccolo fazzoletto di terra cercando di avere una testa da cui approcciare la vetta.

La conquista del monte divenne un importante obiettivo soprattutto durante la 10 battaglia dell’Isonzo nei fatidici giorni tra il 12 maggio – 5 Giugno 1917 (che comportò la conquista di molti obiettivi chiave da parte degli italiani)

MONTE VODICE NEL 1917

La decima battaglia dell’ Isonzo ( 12 maggio – 8 Giugno 1917)

Il comando Italiano per sbloccare la situazione  aldilà di Gorizia, organizzò una nuova offensiva con l’obiettivo di conquistare le alture tra Plava e Gorizia.

Obiettivo italiano era la conquista dei monti:

  • Monte San Marco
  • Monte Santa Caterina
  • Monte San Gabriele
  • Monte Santo
  • Monte kuk (Cucco di Plava)
  • Monte kobilek
  • Monte Vodice

Il 12 Maggio 1917, iniziò l’offensiva italiana, con l’impegno della 2 e 3 armata oltre che all’ utilizzo di 2300 cannoni e 1000 bombarde.

L’ offensiva raggiunse numerosi obiettivi:  la conquista di: Quota 383 (conquistata dalla brigata Udine), Quota 535 del Monte Cucco (conquistata dalla Brigata Firenze), Pendici del Monte Santo (conquistate dalla Brigata Campobasso), presa delle alture di quota 126 al di sopra di Grassigna e quota 174 presso Tivoli.

È proprio durante queste azioni che gli Italiani si approcciano alla conquista della Sella del Vodice per poi puntare alla vetta.

La conquista del Monte Vodice 16 – 18 Maggio 1917

Al comando del Generale Gonzaga vi era la 53 divisione di fanteria con diverse brigate all’ interno:

  • Brigata Teramo
  • Brigata Girgenti
  • Brigata Elba
  • Brigata Avellino
  • Alcuni reparti Bersaglieri
  • Alcuni battaglioni Alpini (Aosta, Val Pellice, Levanna, Val Varaita, Monte Granero)

Le truppe austriache tuttavia non rimasero con le mani in mano aspettando l’attacco. Nonostante la forte risposta austriaca all’ offensiva con numerosi contrattacchi, sul Vodice i comandi Austro-Ungarici decisero di ampliare le difese esistenti.

Il Generale Gonzaga arrivò al di sotto della cima il 16 Maggio 1917;  lo stesso giorno la 53 divisione riuscì a conquistare la sella di quota 524 e l’anticima di quota 592.

Antonio Baldini scrive dell’attacco per quota 524 e 592 le seguenti parole:

Nascosto tra i roccioni in cresta al Sabotino, ho seguito come un ladro la battaglia sul Passo del Vodice…. Le artiglierie scuotevano tutta la montagna: e gli echi prigionieri nella gola dell’Isonzo urlavano sopraffacendosi come onde in tempesta, onde che pareva ogni tanto schiumassero fin sulle creste per sbrodare e liberarsi….

Antonio Baldini

Le truppe Italiane, non senza enormi fatiche, iniziarono il 18 maggio 1917 l’attacco per la vetta.

L’ attacco progettato in 3 colonne era così strutturato:

  • Colonna di Sinistra (fanti brigata Teramo, Battaglione Alpini Moncenisio) obiettivo quota 652
  • Colonna centrale (battaglioni alpini Monte Levanna  e Aosta, brigata Giregenti) obiettivo cuspide del Vodice
  • Colonna destra: (Battaglione Alpini Val Toce) obiettivo sella quota 503

Gli Italiani risalirono le pendici del monte conquistando le postazioni austriache e snidando le mitragliatrici. Il tutto sotto al fuoco di numerosi cannoni austriaci. Nonostante l’attacco fosse a sfavore degli italiani, alla sera del 18 Maggio 1917, la cima del Vodice diventava Italiana.

In questa azione si immolarono soprattutto gli Alpini del Battaglione Aosta e del battaglione Levanna che assaltarono alla baionetta e con le bombe a mano la cima superando tutte le difese austriche che il 2 battaglione austriaco “Pecs” e il 4 battaglione austriaco “Deutschmeister” avevano costruito.

La conquista comportò 6432 prigionieri e 143 ufficiali. Le perdite italiane furono altissime, il 60 % degli effettivi (500 ufficiali e 11.000 uomini), sparì di fatto la 53 divisione.

Dal 18 Maggio 1917 fino alla fine di Giugno 1917, gli italiani asserragliati sulla cima e nella sella ebbero non pochi problemi. Il comando austriaco diede moltissima importanza alla riconquista del monte e ciò comportò sanguinosissimi attacchi giornalieri alle difese italiane e un continuo martellare delle artiglierie austriache. 

Di notevole interesse storico fu un duello aereo tra l’aviazione italiana e austriaca che il 5 Giugno 1917 vi fu nell’ area Goriziana; dove un aeroplano austriaco dovette atterrare in emergenza e l’altro si schiantò fra il Monte Vodice e il Monte Santo.

A prova di queste temibili difese austriache che sembrarono ai fanti italiani, prima dell’attacco, inconquistabili, oggi si possono visitare le numerose trincee, caverne e sistemi di collegamento che ancora contraddistinguono il Vodice.

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Fonti:

  • Bollettini regio esercito
  • Cartellonista storica il Loco
  • Ricordi di Giuseppe Ghione
  • “Vodice 1917” di Enrico Torazzi a cura di D. Bragatto e R. Massetti
  • Esercito.it

Foto miniatura: Cai Treviso

Foto copertina: http://badigit.comune.bologna.it/

Le seguenti foto arrivano da un album fotografico comprendente foto del Monte Santo, Monte sabotino, Monte Santa Caterina ecc.

” Il Vodice e la sella di quota 503 fra il Monte Vodice e il Monte santo visto dal Sabotino”

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Bombardamento sul Monte Vodice – 1917

” La sella di quota 503 fra il Monte Vodice e il Monte Santo. Dal Sabotino”

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La sella fra il Monte santo e il Monte Vodice – 1917

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