Forte Campolongo


Oggi il sentiero che porta al Forte Campolongo è d’infinita bellezza tra boschi e panorami. Tuttavia Più di 100 anni fa il panorama e la bellezza del luogo furono completamente distrutti dalla Grande Guerra.

Analizzeremo la struttura del Forte, il perché della costruzione dei forti e soprattutto quei tragici giorni del 1915 e del 1916.

Dove è situato il forte? Il forte è situato a 1720 mt. sulla cima del Monte Campolongo (da qui prende il nome) in una posizione strategica al di sopra della Val d’ Assa.

La costruzione dei forti 1900 – 1914

Per comprendere al meglio il perché della costruzione di forti negli altopiani Veneto-Trentini dobbiamo interrogarci sulla situazione politica che già da anni si sgretolava tra Austro-Ungheria e Italia nonostante l’alleanza.

Sebbene l’Italia fino quasi fino all’ ultimo  fu alleata del vicino Impero Austro-Ungarico, le relazioni dagli anni 10’ andarono via via scomparendo. La diffidenza con l’alleato aumentava anche grazie a certi risentimenti riguardanti la guerra d’ indipendenza che non si era conclusa al meglio. Territori come Trento e Trieste e parte della Dalmazia diventarono così gli obiettivi per concludere il Risorgimento Italiano.

Si parla spesso che la Grande Guerra fu in realtà l’ultimo atto del Risorgimento Italiano.

Negli anni 10, da entrambe le parti, iniziarono le prime costruzioni lungo il confine. Così iniziarono i lavori anche per la rete di difesa Italiana. L’ altopiano di Asiago si trovava dunque in un grande cantiere che portò alla costruzione di Forte Verena, Forte Corbin, Forte Casa Ratti, Forte Campomolon, Forte Interrotto ecc.

Da parte austro-Ungarica il feldmaresciallo Conrad von Hotzendorf fece costruire una poderosa opera di sbarramento, edificando i forti di Doss delle Somme, Forte Sommo Alto, Forte Cherle, Forte Luserna, Forte Verle. Questa cintura corazzata doveva impedire agli Italiani di scendere verso Trento e assicurare successivamente un contro attacco in profondità nel territorio Italiano.

LA COSTRUZIONE DI FORTE CAMPOLONGO 1908 – 1912

La costruzione iniziò nel 1908 secondo le ultime novità ingegneristiche militari dell’epoca. Dobbiamo infatti ricordare che doveva essere autosufficiente in energia, acqua e viveri non dimenticando però anche la “resistenza” ad attacchi esterni. Il forte dista da Forte Verena 5 km e Da Forte Corbin 6 questo era lo sbarramento Agno – Assa. Il suo compito era contrastare principalmente il forte austriaco di Luserna

Costruito in calcestruzzo secondo il modello “Rocchi” poteva resistere ai colpi di medi calibri fino a 280mm. Si vedrà poi nelle prime settimane di guerra, l’errore di calcolo nella resistenza del forte, quando con pochi colpi da 305 venne distrutto da un cannone austriaco posizionato a Cost’ Alta.

La struttura del forte nonostante il grande spessore (2mt circa), mancava di armature efficienti e ferro all’ interno delle gettate di cemento. Altra deficienza  era l’organizzazione interna: spesso per rispondere al telefono o andare in mensa gli artiglieri dovevano camminare molto e su più piani, aumentando quindi la confusione e il pericolo.

L’ armamento del forte era di 4 cannoni da 149S su cupola corazzata con spessore di 14cm con una gittata di 10km. Erano inoltre posizionati 4 cannoni da 75mm sull’ ultimo tornante prima del cancello del forte, mentre in caso di attacco da parte della fanteria 4 mitragliatrici  potevano essere posizionate nei punti chiave

FORTE CAMPOLONGO NEL 1915

“la guerra dei forti” sugli altopiani Veneto-Trentini

Con l’inizio delle ostilità l’altopiano di Asiago si ritrova in prima linea. Migliaia e migliaia di giovani da tutti Italia risalgono l’altopiano per andare verso il confine,  che per i primi mesi rimase quasi immutato. La guerra per la popolazione sembrava ancora lontana.

Inizia così la guerra dei forti. Fritz Weber in “Tappe della disfatta”, trasmette il sentimento di paura e pazzia che i soldati di entrambi gli schieramenti provarono all’ interno dei forti sottoposti a continui bombardamenti. Forte Campolongo sparò il secondo colpo di cannone della guerra dopo il primo di Forte Verena. Immaginiamo quindi la sua importanza in quel delicato settore di confine.

Weber scrive così dal Forte Verle:

Il proiettile passa alto sopra le nostre teste e va a cadere sulle casematte.

Ci rialziamo e guardiamo. Sopra Forte Cima Vezzena ondeggia in una nuvola di fumo a forma di grappolo. Anche Luserna è bombardata.

………

I forti italiani di Verena e Campolongo, distanti da noi rispettivamente otto e quattordici km, sono invece sferzati dal sole.

…..

Un altro tuono in lontananza. “Attenzione!!” scompariamo di nuovo, questa volta la granata scoppia davanti a noi, sugli spalti di cemento. La torretta è immersa i un nugolo di polvere e le carte sono coperte di sassi e ciuffi d’ erba. Ci rialziamo e attendiamo. La stessa scena si ripete per sei ore. Ogni tre minuti ci appiattiamo, mentre un esplosione lacera i nostri timpani.

Fritz Weber in “Tappe della disfatta”

Nella notte del 25 Maggio 1915 il forte sparò più di 280 colpi, ma i cannoni da 149mm poco riuscirono a fare contro i forti austriaci.

Le prime vittime dall’ iniziò delle ostilità si segnalano il 30 Maggio 1915 dovute allo scoppio di un cannone da 149mm che comportò la morte di due artiglieri. Il 9 Giugno 1915 il forte subì un pesante bombardamento da parte di un cannone Skoda da 305mm posizionato a Cost’ alta, che costò la vita ad altri due soldati rendendo momentaneamente inservibile il forte per i danni provocati

Il 12 Giugno 1915 forte Verena fu distrutto da un colpo di un pezzo da 305mm posizionato nella zona del Vezzena. Il colpo riuscì a sfondare il corridoio ed ad uccidere 44 artiglieri. La tragedia del Verena smosse il comando generale, che il 2 Luglio 1915 decise di abbandonare i forti nella linea di tiro dei mortai austriaci per ripiegare in linee più sicure. La guerra dei forti dunque finiva dopo poche settimane di guerra.

FORTE CAMPOLONGO NEL 1916

La strafexpedition del 1916 e la perdita del forte.

La breve storia militare del forte Campolongo è dovuta proprio all’impiego di cannoni da 300mm da parte austriaca. Essi riuscirono a cancellare l’operatività di molti forti Italiani. Di questo impiego massiccio di pezzi di alto calibro, dobbiamo parlare della Spedizione di primavera (strafexpedition):la spedizione punitiva austro-ungarica che doveva conquistare l’altopiano di Asiago per poi scendere verso Vicenza.

Nell’ operazione furono impiegati dai 1500 ai 2000 cannoni con oltre 400.000 uomini. Il 15 Maggio 1916 l’operazione austriaca iniziò con un pesantissimo bombardamento che comportò il ripiego delle truppe italiane in tutto l’altopiano. Da ricordare è anche il “Lungo Giorgio “un cannone navale da 350mm che dal Lago di Caldonazzo bombardò la zona di Asiago. Il forte nei primi giorni dell’ offensiva austriaca venne ripetutamente bombardato da un cannone da 381mm (chiamato Barbara) posizionato nel rovescio settentrionale della dorsale di Millegrobbe.

Nel giro di pochi giorni l’offensiva austro-ungarica riuscì ad occupare luoghi chiave: Il Zugna, Col Santo, buona parte del Massiccio del Pasubio, Monte Toraro, l’altopiano di Tonezza, Il Portule, bocchetta Portule e la Piana di Marcesina. Il 25 Maggio 1916 le truppe austro-ungariche riuscirono ad arrivare ad Arsiero e ad attestarsi in posizioni chiave per continuare l’offensiva in direzione Vicenza.

Il 22 Maggio 1916 le truppe Italiane ancora asserragliate nel forte quasi praticamente distrutto, abbandonarono il forte definitivamente che rimase sotto il controllo austriaco fino al 1918.

COME ARRIVARE AL FORTE CAMPOLONGO (sentiero 810)

Come arrivare a piedi al Forte:

  • Da dove si parte? Dovrete arrivare al rifugio Campolongo (metri 1549) e lasciare la macchina nel grande parcheggio presente.

  • Dove si arriva? Forte di Cima Campolongo 1720 mt

  • Dove inizia il sentiero? A 200 mt dal rifugio Campolongo inizia il sentiero ben battuto e segnalato che vi porterà al forte. Da notare che il sentiero che intraprenderete è l’ex mulattiera militare che portava al forte. (Sentiero 810)

  • Difficoltà del sentiero:  Turistico, di facile percorrenza e ben segnalato. Andata e ritorno senza sosta circa 1 ora con un dislivello di 200mt. Con visita e sosta circa 3.5 ore

  • Il sentiero è fruibile tutto l’anno? Il sentiero è assolutamente fruibile ed interessante in tutte le stagioni sia a piedi che in MTB; offre stupendi panorami anche d’ inverno con viste mozzafiato sull’ altopiano di Asiago, Dolomiti di Brenta ecc… in inverno è altamente consigliato l’uso delle ciaspole. 

  • Esiste un sentiero più lungo? sì, il giro ad anello che parte da Spiazzo Garibaldi (metri 1455 mt). Lasciata la macchina nello spiazzo, la camminata inizierà seguendo la segnaletica per il forte (sentiero 810). Il giro completo è lungo complessivamente 8km, ovvero circa 3 ore di camminata senza sosta.
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sentieri altopiano dei sette comuni – CAI

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Foto miniatura: http://www.magazineasiago.it

Foto copertina: https://centrofondocampolongo.it/le-esperienze-estate/

Fonti:

  • “1915 – 1918 la guerra sugli altipiani” di Mario rigoni Stern
  • “Guerra sull’ altopiano” di Vittorio Corà e Mauro Passarin
  • “1914 1918” di Tullio Liber, Ugo Leitempergher, Andrea Kozlovic
  • “L’ offensiva di Primavera – la strafexpedition” di Alberto Di Gilio
  • “Vicenza nella Grande Guerra” di Giuseppe De Mori
  • Cartellonista locale
  • Bollettini ufficiali regio esercito.

Le seguenti due foto sto state scattate da un ufficiale austriaco. Vediamo le cupole del forte Campolongo divelte dai colpi austriaci da 300mm.

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Ufficiali austriaci in posa- Forte Campolongo 1916
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Le cupole del Forte Campolongo 1916
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