La propaganda


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La propaganda è un insieme di azioni finalizzate ad influenzare l’opinione pubblica, in modo da favorire gli intenti di chi le mette in atto.
Utilizza le stesse modalità della pubblicità commerciale, atte a convincere provocando emozioni intense, che possono essere negative (paura, disprezzo, repulsione), o positive (orgoglio, patriottismo, desiderio di essere benvoluti).
La propaganda riesce a provocare tali sentimenti grazie agli slogan, ripetuti costantemente dalla radio, televisione, stampa, manifesti; utilizza anche altre forme di diffusione, come la letteratura, il teatro, il cinema e le arti figurative.
La propaganda è una “guerra psicologica” portata avanti con un’efferatezza “silenziosa” ma letale, in grado di determinare i destini delle nazioni almeno quanto gli scontri fra gli eserciti.

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LA PROPAGANDA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

La propaganda fu usata nella prima guerra mondiale per garantire un flusso sempre maggiore di uomini e di soldi da utilizzare per gli scopi bellici. In Italia fu adoperata per orientare l’ opinione pubblica verso dell’ interventismo nella guerra.

Grazie a questo manifesto di propaganda molto significativo , si nota in un salotto inglese un momento goliardico in cui 2 bambini giocano col padre e la bambina dice: “Papà, cosa hai fatto tu nella Grande Guerra?” indicando un libro di storia. Gli elementi usati per convincere ad arruolarsi, sono il rimorso e la vergogna che proverà il padre per non aver partecipato e quindi per non potere raccontare ai figli ciò che ha fatto durante la guerra.

Con questo manifesto il consiglio dei ministri, contrario alla leva obbligatoria, dovette puntare sull’arruolamento di volontari. Il fervore patriottico e la forza della propaganda condussero, solo nel primo mese del conflitto, al reclutamento di 500.000 volontari. Nel corso del successivo anno e mezzo, se ne aggiunsero altri 100.000.

Il manifesto più famoso per influenzare l’ opinione americana ad entrare in guerra ufficialmente (prima del 1917, infatti si mandavano aiuti e armi ma non si era ancora scesi in campo ufficialmente), utilizzato negli Stati Uniti fino alla guerra del Viet-nam, fu quella del zio Sam. Una rivisitazione del manifesto inglese di Alfred Leete del 1914 che dice ” I WANT YOU FOR U.S. ARMY “.

Queste tecniche furono utilizzate anche dai membri della Triplice Alleanza: Austria, Germania e Italia, che dopo un lungo periodo di stallo sul pensare di entrare in guerra o no e con chi, alla fine nel 1915 ruppe l’alleanza in corso e si schierò con la Triplice Intesa. Soprattutto negli ultimi anni di guerra, quando il bisogno di uomini e soldi aumentò in modo esponenziale, la propaganda aiutò a far allungare la guerra.

Di particolare interesse in merito alla propaganda durante il primo conflitto mondiale furono gli annunci nei giornali e i manifesti per invogliare la popolazione a sostenere il conflitto tramite il prestito nazionale di guerra.

La satira nella prima guerra mondiale

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Salandra con un piede nella neutralità e l’ altro nell’ interventismo

Agli albori della propaganda troviamo, ancora prima dello scoppio del conflitto la satira. Già presente in tutta Europa da diversi anni, la satira fu sapientemente utilizzata dai caricaturisti per influenzare politici e cittadini. Il messaggio politico che veniva inserito nei disegni e nelle didascalie veniva “semplificato” per essere compreso da tutti.

Qual’ è la sostanziale differenza della satira nella Triplice Alleanza e nella Triplice Intesa? Per Francia e Italia la costruzione di menzogne e di falsi storici è la via maestra, mentre In Inghilterra e Francia si cerca di essere analitici e raccontare le disfatte e i fallimenti dell’ esercito/classe politica.

La propaganda inglese funzionò particolarmente bene, rivoluzionando le idee anche di quelli che rimanevano ancora neutrali verso l’ impero Tedesco. Il Modello Inglese riuscì poi, a convincere l’ opinione pubblica americana ad entrare in guerra.

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LA PROPAGANDA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

L’uso della propaganda esplose divenendo una potentissima arma durante la seconda guerra mondiale. La propaganda mai riuscì a funzionare così bene, come nella seconda guerra mondiale; essa riuscì a muovere popoli e nazioni verso l’ abisso del conflitto. I vari regimi totalitari spinsero la propaganda ad affrontare ogni tipo di nemico: i nemici ideologici (l’ antifascismo ad esempio), i nemici razziali (il “problema” degli ebrei che portò all’ olocausto), o i nemici di classe (i nobili, proprietari terrieri in URSS).

Grazie alla propaganda i regimi totalitari riuscirono a influenzare l’ opinione pubblica su temi etici fondamentali (es. la questione ebraica), orientando la popolazione nel voto politico. Dopo aver preso il potere, la propaganda fu usata per mantenerlo, far crescere il consenso e l’ identità nazionale e mostrare al mondo la propria potenza.

Se dobbiamo parlare dell’ arma della propaganda, pensiamo ad oggi quanto certe canzoni fasciste siano ancora presenti nei ricordi degli anziani. Canzoni come “Giovinezza” o “Faccetta nera” hanno, all’ epoca, cambiato l’ opinione di milioni di persone a riguardo delle nostre spedizioni militari oltre mare. Queste canzoni, sapientemente scritte portavano l’ ascoltatore a pensare che fosse moralmente giusto “civilizzare” altri paesi.

Faccetta nera, bell’abissina

Aspetta e spera che già l’ora si avvicina!

quando saremo vicino a te,

noi ti daremo un’altra legge e un altro Re.

…..

Faccetta nera, sarai Romana
E per bandiera tu ci avrai quella italiana!
Noi marceremo insieme a te
E sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!

Parti della canzone fascista “Faccetta nera”.

Certo non possiamo dimenticare il dittatore che più utilizzò la propaganda: Hitler. Impossibile è a noi di oggi comprendere come sia potuto accadere l’olocausto. Ma soprattutto, oltre a pensare a quelle guardie dei campi di concentramento dovremmo pensare a buona parte della popolazione che non solo fu d’accordo a eliminare Ebrei, omosessuali, down ecc. ma fu parte integrante del meccanismo. Come si arrivò a imprimere nelle menti delle persone certe malsane e terrificanti idee? grazie ai mezzi della propaganda, che martellarono la popolazione di informazioni false e deviate.

Ecco i principali mezzi della propaganda durante il secondo conflitto:

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(Photo by Popperfoto/Getty Images)

La Radio

Per la prima volta nella storia la propaganda usò la radio, che era lo strumento più utilizzato dalle famiglie per sentire le notizie. I discorsi di Hitler e Mussolini come gli appelli alla nazione di Stalin, furono ascoltati con la radio di casa o in piazza grazie agli autoparlanti.
Infatti in Germania i discorsi di Hitler divennero talmente significativi per i nazisti, che anche nei ristoranti e nei bar erano previsti tramite il collegamento delle loro radio.

Ogni volta che Hitler parlava o un altro esponente dava notizie importanti, tutti gli altoparlanti pubblici funzionavano contemporaneamente, in modo che i passanti potessero ascoltare. Spesso, soprattutto in Germania, la radio veniva tradotta in varie lingue per poter influenzare l’ opinione dei paesi belligeranti per abbatterne l’umore e diminuire il consenso ai governi.

Le trasmissioni radio in Italia, iniziate nel 1924, assunsero un carattere fascista nel 1928. Il 1929 venne creato il “Giornale Radio”, un radiogiornale che parlava in ottica fascista delle ultime notizie nazionali e internazionali. Il giornale radio si ripeteva ad intervalli regolari durante la giornata proprio per essere ascoltato a più persone possibili.

Durante la guerra sia l’ Italia che la Germania trasmisero giornalmente un notiziario con tutti i successi militari o le imprese eroiche di alcuni soldati.
Per gli alleati invece la radio fu un fondamentale se non unico mezzo di comunicazione con la resistenza nei territori occupati. Radio Londra giornalmente e in varie lingue, trasmetteva messaggi in codice per i vari gruppi. In contrapposizione a Radio Londra in Francia, c’era radio Paris e radio Vichy che erano completamente anti-semite e controllate da Berlino.

Se avete visto il film “Il Giorno più lungo” vi ricorderete sicuramente della famosissima scena quando radio londra trasmette il primo messaggio tratto da una poesia di Verlaine per la resistenza in Normandia. Per approfondire il ruolo nel D-DAY clicca quì.

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I Manifesti

I Manifesti erano un altro utilissimo metodo per influenzare, essi venivano affissi sui muri, sui lampioni, nei bar, cinema e nei negozi. Ad esempio con l’ occupazione di Parigi le truppe tedesche issarono un’ enorme “V” per vittoria sulla Torre Eiffel. Nella“ France de Vichy” i manifesti servivano per rassicurare e arruolare la popolazione durante l’occupazione.

A riguardo dei manifesti non si può non aprire una parentesi sulla “questione ebraica” e sul programma T4 (eutanasia dei disabili). Grazie soprattutto ai manifesti, l’ ideologia perversa e criminale nazista ha potuto portare il consenso popolare, soprattutto tedesco, nella deportazione e sterminio degli ebrei in Europa e nell’ eutanasia di persone con “Vita indegna di essere vissuta”. 

Cioè con persone che avevano disabilità visive, fisiche e mentali. Da notare che le prime camere a gas furono sperimentate in Germania con civili TEDESCHI disabili.
Questa è stata la forma più evidente di quanto si può condizionare la massa con la propaganda.

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I Giornali

Oggi come allora i giornali erano controllati. Oltre la radio i cittadini del 900′ si affidavano quasi completamente al giornale. Il giornale dava il meteo, lo sport e soprattutto la cronaca.

I governi totalitari degli anni 30 seppero usare al meglio anche questo mezzo, inserendo foto propagandistiche e testi meticolosamente controllati dalla censura. Esempio perfetto è la Domenica del corriere, che metteva sempre una copertina a colori con una gesta eroica dei nostri soldati o semplicemente cronaca di guerra.

Chiaramente quando c’è un regime totalitario, la verità è la prima vittima del sistema; sparisce così la libertà di stampa e di opporsi. Mussolini, da giornalista sapeva dell’ importanza della stampa e così, salito al potere, acquistò numerosi giornali e con le leggi “fascistissime” iniziò la censura.

Le principali “armi di battaglia” della propaganda del duce erano:

  • Il mito della razza
  • Organizzazioni giovanili (Figli della lupa, Balilla ecc)
  • Le attività organizzate per il dopolavoro
  • La civilizzazione delle colonie
  • Le bonifiche
  • La potenza dell’ Italia nello scacchiere internazionale e il suo esercito
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Film

Soprattutto negli ultimi anni di pace, sia la Germania Nazista che l’ Italia Fascista, avevano ampliato con enormi fondi l’ industria cinematografica (es. Cineluce Roma). I film erano quasi sempre di militari coraggiosi o con temi sulla salvaguardia della propria casa e della propria patria o per influenzare l’ opinione pubblica (Es. il film Suss l’ ebreo).

Naturalmente la censura almeno in questo ambito non esisteva, o meglio, i gerarchi o proprio la storia stessa del film, veniva scritta da persone favorevoli al nazi/fascismo.

Goebbels, che affermava di essere “il Patrono del film tedesco”, sosteneva realmente che un cinema che intrattenesse e conferisse fascino al governo sarebbe stato uno strumento propagandistico più efficace rispetto ad un cinema nazionale. Obiettivo principale della politica nazista in materia di cinema fu quella di promuovere l’escapismo, teso a distogliere il popolo e a mantenere alto l’umore di tutti.

Il film dei film per promuovere l’antisemitismo è Suss l’ Ebreo.

Dalla versione originale del 1933, nel 1940 esce la versione del 1940 di Suss l’ ebreo, di Veit Harlan sotto la supervisione di Joseph Goebbels, come giustificazione dell’antisemitismo e considerata una delle peggiori rappresentazioni degli ebrei nei film. Interpretato da Ferdinand Marian, si differenzia dall’originale in diversi punti: Süss è un ebreo e rappresenta lo stereotipo ebreo della propaganda nazista.

Il film raggiunse gli obiettivi nazisti ed ebbe un grande successo in Germania, distribuito anche all’estero. Fu uno dei film preferiti di Heinrich Himmler che volle che ogni membro delle SS lo vedesse.

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Le Canzoni

Come poteva allargarsi l’ Italia Fascista o il Grande Reich? Come si poteva mandare in battaglia i battaglioni SS con meno paura ? Con le canzoni! I bambini sono la base di tutto(il Progetto Lebensborn in Germania per esempio), se le ideologie vengono inculcate fin da piccoli cresceranno dei forti guerrieri, questa era la filosofia del regime. 

Dalla scuola ai campi estivi della Hitlerjugend, dal semplice soldato al gerarca, le canzoni davano forza e determinazione. Un esempio è la canzone “Panzerlied”, ”Erika” ,“ Alte Kameraden Marsch”, “Faccetta nera”, “Me ne Frego” .Semplici canzoni che inondavano la testa dei bambini di ideologie perverse o cercavano d’alleviare le paure prima della battaglia.

Si hanno tre tipologie di canzoni, ossia quella popolare che nasce all’interno del popolo; la canzone di regime, creata per influenzare le menti delle masse; e infine la canzone leggera, composta per divertire e distrarre. Durante la guerra ogni reparto militare tedesco aveva un suo inno i più famosi erano:

In Italia, alcune canzoni vengono cantate da tutti i corpi. Le più famose:

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La Fotografia di propaganda e i cinegiornali.

Volevo approfondire il tema del nostro archivio, cioè le foto e i cinegiornali.
La fotografia fu ampliata enormemente nella Grande Guerra e venne resa negli anni 30′ sempre più accessibile a chiunque: nella seconda guerra mondiale divenne quasi un’arma. I Fotografi e i cinematografi della propaganda, soprattutto nei primi anni dalla vittoria del partito Nazionalsocialista, fotografarono e filmarono le più grandi parate e cerimonie, esaltando così la purezza ariana e la grandezza del nuovo Reich millenario. 

Con lo scoppio della guerra e l’ invasione della Polonia, queste truppe “specializzate”, si muovevano alle spalle dell’ esercito, fotografando e filmando tutte le maggiori vittorie dell’ Asse. Dalla presa di Parigi al disastro alleato di Dunkerque . I fotografi erano stati addestrati a scattare e girare filmati con le migliori tecnologie del tempo, basta pensare alle prime fotografie 3d scattate prima della guerra da Heinrich Hoffmann e poi, dalle truppe. 

Purtroppo moltissime foto e filmati sono stati persi nei bombardamenti nel 1945, ma il materiale che si è salvato, racconta sia a colori ( AGFA COLOR ) che in 3d il periodo più buio della nostra storia, evidenziando come tutto sia possibile con l’ indottrinamento sistematico delle idee.

Piccolo video per approfondire la propaganda fascista.

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Fonti:

The Jewish Enemy: Nazi Ideology and Propaganda During World War II and the Holocaust di Jeffrey Herf.

The Third Reich: Politics and Propaganda di David Welch.

La propaganda nella storia. Strategie di potere dall’antichità ai nostri giorni di Massimo Chiais.

Il giorno più lungo di i Cornelius Ryan.

Diecimila occhi di Richard Collier.

Mein Kampf di Adolf Hitler.

Appunti universitari

2 Comments

  1. Questa pagina mi è stata utilissima per il mio esame di terza media. Molto ben accurato e dettagliato. Complimenti!

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    • Salve, grazie mille per i complimenti! Le auguro buona fortuna per l’ esame!!

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